Nelle ultime settimane lo smart working è passato dall’essere un concetto di innovazione a uno strumento indispensabile per contenere il calo della produttività aziendale. Il lavoro agile è forse la più importante fra le iniziative in ambito risorse umane degli ultimi anni. Già nel 2019 in Italia circa 570mila lavoratori avevano iniziato a farne uso e anche Avalon aveva cominciato a sperimentarlo già da diversi mesi.
Secondo l’Osservatorio Smart Working della School of Management del Politecnico di Milano, nel 2019 all’incirca il 58% delle grandi imprese ne ha fatto uso. Tuttavia la percentuale scende drasticamente al 12% per le PMI e al 16% per le PA. Nonostante ciò, complessivamente nel 2019 si è verificata una crescita del 20% rispetto all’anno precedente.
Il lavoro agile va ben oltre il semplice lavoro da remoto e richiede sforzi culturali ed organizzativi. La sua applicazione si basa su cicli e obiettivi e non vincoli orari e spaziali, come specificato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Infatti anche l’Osservatorio Smart Working ha rilevato la necessità di definire dei KPI per le persone e per il business, oltre che valutare la qualità del lavoro svolto.
Se da una parte gli sforzi necessari sono notevoli, dall’altra i benefici che le imprese possono trarne sono molteplici. I manager di Eni hanno confermato che questo modello contribuisce a rafforzare il rapporto di fiducia azienda-lavoratore e i lavoratori di Microsoft Italia hanno constatato di essere più produttivi, come riportato da ilSole24Ore. Lo smart working permette anche un maggiore equilibrio fra vita personale e lavorativa, una richiesta sempre più frequente da parte dei lavoratori . Non ci dobbiamo inoltre dimenticare dei benefici ambientali. Limitare gli spostamenti comporterà la riduzione delle emissioni C02, con conseguente beneficio per la collettività, come è successo a Milano a fine febbraio. Si può quindi affermare che questo modello lavorativo si è rivelato uno strumento importante per il miglioramento della propria perfomance aziendale, se applicato correttamente e con le giuste misure.
Le circostanze straordinarie delle ultime settimane hanno costretto le imprese a sperimentare un modello operativo che offre grandi opportunità e vantaggi, in un esperimento la cui portata non ha precedenti. Anche Avalon, non nuova al lavoro agile, in queste 3 settimane ha sfruttato appieno le potenzialità delle piattaforme online organizzando video conference giornaliere da 10 province diverse, la condivisione di documenti di lavoro attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie informatiche e il mantenimento e la prossima implementazione delle attività formative interne. Mantiene pertanto la sua piena operatività sia in termini di coordinamento interno che di interfaccia con i propri clienti. L’emergenza ha accelerato la diffusione di tecnologie già esistenti il cui potenziale non veniva sfruttato su vasta scala e lo smart working si è dimostrato una risorsa fondamentale per consentire alle imprese di continuare la propria attività.